Suona riduttivo definirlo d’occasione, il primo esempio di concerto così concepito in epoca classica. Il Gran concerto concertante per violino, violoncello e pianoforte, meglio noto come Triplo concerto che Beethoven compose su commissione dell’amico, allievo e mecenate l’Arciduca Rodolfo d’Asburgo. Pianista capace ma pur sempre dilettante, che la suonò in occasione di un’esecuzione privata per pochi intimi nel 1808, a circa quattro anni dalla data di composizione, con i più validi: il violinista Seidler e il virtuoso violoncellista Anton Kraft. Molti trovano in questo la giustificazione dei differenti gradi di scrittura delle parti soliste, considerando che il pianoforte ricopre una parte meno virtuosistica e più di raccordo, senza essere semplice, rispetto alle scrittura violinistica e ancor più violoncellistica, per strumenti che nel terzetto dominano la scena. Per l’autore è l’occasione di rivisitare in chiave del tutto personale e farsi ispirare con assoluti nuovi intenti, i procedimenti compositivi di stampo barocco dei concerti grossi, dove l’insieme orchestrale diventa malleabile e divisibile in concertini nei dialoghi coi soli. Il gioco comunicativo smagliante in segmentazioni così concepite, trova il motivo dell’entusiasmo concertante dell’opera che si muove tra paradossi e continue soprese, nei temi, nelle riprese, tra lirismi e virtuosismi di grande effetto. Stempera il Largo la frenesia, iniziando un primo canto del violoncello poi unito al violino, mentre pianoforte e orchestra li sostengono in questa breve pagina piena di sentimento, subito ingannata dall’ironia del Rondò alla Polacca. Zingaresco, spavaldo, da dire quasi scanzonato, assolutamente libero tra rondò e forma sonata, iniziato dal tema al violoncello, ribadito dal violino, con gli inserti d’orchestra e l’ingresso del pianoforte, tra le maglie di una fantasia inesauribile incitata da virtuosismi, ritorni tematici, variazioni, ostinati e altre prodezze a sorpresa. È divertimento, gioia, piacere.
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
“Triplo concerto” in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello, op. 56
Allegro – Largo – Rondò alla polacca
Sinfonia n. 8 in fa maggiore, op. 93
Allegro vivace e con brio – Allegretto scherzando – Tempo di menuetto – Allegro vivace
Trio di Parma
Alberto Miodini pianoforte
Ivan Rabaglia violino
Enrico Bronzi violoncello
Filippo Maria Bressan
direttore
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