Musica di scena con l’Ouverture tragica Coriolano e il recitativo e l’aria Ah! Perfido, composizioni per grande organico forse tra le meno eseguite di Beethoven che dedicò al teatro poca parte della sua produzione, ma meritevoli di essere ascoltate con attenzione, a preparazione dell’immenso affresco sinfonico che apre la seconda parte di concerto. «Così il fato bussa alla porta», scrisse Beethoven a proposito della Quinta che mai smette di affascinare e commuovere, nella lotta tra la vita e la morte che si risolve nella speranza e trova conquista nel trionfo del sé.
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Coriolano, ouverture in do minore, op. 62
Ah, perfido!, scena ed aria per soprano ed orchestra, op. 65
Sinfonia n. 5 in do minore op. 67
Allegro con brio – Andante con moto – Allegro – Allegro
Annamaria Dell’Oste
soprano
Paolo Paroni
direttore
Era il 1807 quando l’amico drammaturgo Heinrich-Joseph von Collin chiese a Beethoven un intermezzo per la sua tragedia Coriolano già andata in scena e con successo nel 1802 al Burgtheater di Vienna, ma che con molta probabilità desiderava riproporre con nuove vesti e contributi musicali. Così accadde, cinque anni dopo la prima rappresentazione, anticipata da un’esecuzione privata a palazzo Lobkowitz prima di essere eseguita a teatro. Beethoven ne era entusiasta, tanto che la composizione per l’ottimo riscontro divenne presto un brano sinfonico da proporre indipendentemente dalla scena. La vicenda del generale romano che Beethoven aveva letto probabilmente da Plutarco e Shakespeare, lo invitava a marcare quelle connotazioni eroiche e ieratiche che rendevano unica la sua scrittura, tanto da concentrare la scena sonora su due assi portanti: il dramma di Coriolano costretto all’esilio e intento a ribellarsi, alleandosi con i Volsci che prima aveva sconfitto per marciare con loro contro Roma, e le suppliche della madre che lo invita invece a ricredersi rinunciando all’impresa. Ne deriva una grandiosa costruzione realizzata con elementi essenziali, dove l’opposizione, il contrasto tra le frasi della prima sezione e l’amabile tema in forma sonata che si agita nello sviluppo e nella ripresa, si risolve infine in una ineluttabile dissoluzione.